mercoledì 22 dicembre 2010

Alla conquista di un altro mercato: riflessioni sui GAS siciliani

 In Italia, come in quasi tutti i paesi a capitalismo avanzato, cominciano a diventare sempre più significative le esperienze di consumo riconducibili a quello che genericamente viene definito “consumo critico”, inteso come un’azione consistente «nel fare la spesa scegliendo i prodotti non solo in base alla qualità e al prezzo, ma anche in base alla loro storia e alla scelte effettuate dalle imprese produttrici» (Gesualdi: 2003, pp. 67-8). Nel microcosmo del consumo critico,  si considerano “responsabili” quelle pratiche ispirate al principio della “sobrietà”, in cui lo stile di vita delle persone si fonda su modalità di consumo a scarso impatto ambientale e che privilegiano le relazioni sociali su quelle economiche. Com’è facilmente intuibile, il consumo responsabile non è necessariamente oppositivo o antagonistico: il comportamento critico nasce dalla volontà di voler guardare oltre, di non accontentarsi semplicemente dell’immediato e momentaneo godimento derivante dall’esperienza di consumo; l’atto del criticare sottende il bisogno di poter coniugare questo verbo non solo al presente, ma anche e soprattutto al futuro. Significa «l’assunzione, in prima persona, di responsabilità sociali» (Fabris, p. 290).
In quest’ambito, una delle esperienze più interessanti appare essere quella riconducibile ai Gruppi di Acquisto Solidale (GAS). Si tratta di gruppi di persone che scelgono consapevolmente di attuare uno stile di vita alternativo basato sul principio della «solidarietà nei confronti dei produttori, dell’ambiente, dei popoli a Sud del mondo e di tutti coloro che subiscono le conseguenze inique dell’attuale modello di sviluppo» (Valera: 2005, p. 8). I gruppi di acquisto solidale nascono, nella maggior parte dei casi, come aggregazione spontanea di individui, anche di diversa estrazione culturale e politica, che decidono di comprare all’ingrosso beni alimentari e non, collettivizzando gli acquisti. Spinti dall’esigenza di rispondere al bisogno di vedere garantito e tutelato il loro desiderio di agire in relazione all’Altro (Mostaccio: 2008), questi gruppi intraprendono la strada di uno stile di vita alternativo. La logica che contraddistingue questa realtà non è quella di proporre un nuovo strumento finalizzato ad abbattere il sistema capitalistico, ma più semplicemente dimostrare come sia possibile consumare perseguendo il soddisfacimento dei propri bisogni, senza tralasciare l’aspetto solidaristico.
Per raggiungere questo scopo, ogni singolo GAS si dà dei criteri di massima nella scelta dei prodotti. La linea guida che normalmente caratterizza tutti i Gruppi di Acquisto Solidale è quella di prediligere le produzioni delle piccole aziende che investono i profitti nell’occupazione e non nel mercato finanziario. Inoltre, l’acquisto presso il piccolo produttore favorisce sensibilmente la riduzione dell’impatto ambientale; la conoscenza diretta permette di instaurare un legame sociale e fiduciario tra gli attori che favorisce la riduzione o l’abbattimento dell’asimmetria informativa, tanto in relazione alla qualità dei prodotti (spesso rientranti nell’ambito dell’agricoltura biologica) quanto rispetto alla salvaguardia della dignità dei lavoratori impiegati nelle singole fasi del processo produttivo.

fonte : http://www.strumentires.com/index.php?option=com_content&view=article&id=236:alla-conquista-di-un-altro-mercato-riflessioni-sui-gas-siciliani&catid=27:anno-ii-nd-5-luglio-2010-&Itemid=101

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