“E ora importiamo angurie greche e lattuga olandese”. È il titolo su “la Repubblica“ di oggi. “Almeno il 40 per cento dei prodotti ortofrutticoli in vendita arriva dall'estero”. Ma come mai importare grandi quantitativi di ortofrutta?
Forse l'Italia non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno o il consumatore richiede prodotti fuori stagione? La seconda soluzione appare più plausibile: il desiderio del consumatore di avere tutto e tutto l'anno, passando dalle ciliegie a Natale alle fragole in primavera. L'aspetto che colpisce ancora di più è che ad essere importati non sono i frutti esotici ma prodotti classici che si trovano sui nostri mercati in determinati periodi dell'anno. Ciò provoca un impatto sia sull'ambiente che sul consumatore stesso. Il trasporto di prodotti provenienti dall'estero comporta un aumento delle emissioni di anidride carbonica nell'aria: le ciliegie provenienti dal Cile provocano 17,4 kg di anidride carbonica, mentre l'uva dal Sudafrica 13,2 kg. Il consumatore invece perde in qualità e sicurezza. La merce proveniente dall’estero subisce diversi trattamenti (es. radiazioni ionizzanti), anche non consentiti dalla Comunità Europea, al fine di percorrere migliaia di chilometri senza subire alterazioni.
Di fronte a queste necessità il ministro Zaia ha più volte consigliato ai consumatori italiani di “consumare prodotti della nostra agricoltura, prodotti certificati, a denominazione”. Consumando prodotti locali e di stagione, infatti, una famiglia può arrivare a tagliare fino a 1000 kg di anidride carbonica e risparmiare sulla spesa circa 100 euro al mese. Attualmente è possibile comprare locale, a km 0, presso i mercati contadini attivi in quasi tutte le regioni italiane o presso le aziende agricole.
A supporto del consumatore, all'indirizzo www.mercatidelcontadino.it, è possibile individuare, digitando comune e raggio di distanza, tutte le attività di filiera corta (mercati contadini, aziende agricole con vendita diretta, menù a km 0) più vicine alla propria abitazione. Il sito web è organizzato in area informative (notizie e rassegna stampa sul tema), una guida ai produttori e agli operatori agricoli appartenenti alla filiera corta. Dedica anche un'ampia sezione al consumatore con consigli per fare la spesa, prodotti di stagione e tipicità del territorio.
Di fronte a queste necessità il ministro Zaia ha più volte consigliato ai consumatori italiani di “consumare prodotti della nostra agricoltura, prodotti certificati, a denominazione”. Consumando prodotti locali e di stagione, infatti, una famiglia può arrivare a tagliare fino a 1000 kg di anidride carbonica e risparmiare sulla spesa circa 100 euro al mese. Attualmente è possibile comprare locale, a km 0, presso i mercati contadini attivi in quasi tutte le regioni italiane o presso le aziende agricole.
A supporto del consumatore, all'indirizzo www.mercatidelcontadino.it, è possibile individuare, digitando comune e raggio di distanza, tutte le attività di filiera corta (mercati contadini, aziende agricole con vendita diretta, menù a km 0) più vicine alla propria abitazione. Il sito web è organizzato in area informative (notizie e rassegna stampa sul tema), una guida ai produttori e agli operatori agricoli appartenenti alla filiera corta. Dedica anche un'ampia sezione al consumatore con consigli per fare la spesa, prodotti di stagione e tipicità del territorio.
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